DIRETTORE UOC di CHIRURGIA DELLA MANO e MICROCHIRURGIA RICOSTRUTTIVA ASST G. Pini - CTO
Milano
Specialista in Ortopedia e Traumatologia - Specialista in Chirurgia Plastica e
Ricostruttiva - Chirurgia della Mano e Microchirurgia - Dottore di Ricerca in Neuroscienze
CHIRURGIA DEL NERVO PERIFERICO
Il sistema nervoso periferico è costituito dai nervi periferici.
Differisce dal sistema nervoso centrale in quanto può essere riparato e può dare risultati
insperati. Le lesioni del nervo periferico sono per lo più traumatiche o dipendenti da
neoplasie o compressioni.
Studio da circa 20 anni questa materia affascinate attraverso la ricerca di base e la
ricerca clinica. Le tecniche microchirurgico sono di fondamentale importanza sia per il
trattamento delle patologie compressive più frequenti (s. tunnel carpale, s. tunnel
ulnare al gomito, sindromi canalicolari dei vari nervi degli arti) sia per il
trattamento di lesioni traumatiche con o senza perdita di sostanza nervosa o
neoplasie dei SNP.
Scegliere tempi e modi di trattamento, seguire il decorso postoperatorio, trattare gli esiti
consolidati di tali patologie sono aspetti molto delicati che possono essere modulati solo
da professionisti con competenze specifiche. Anche il trattamento delle paralisi inveterate
e delle paralisi spastiche da problematiche del sistema nervoso centrale sono prerogativa di
un chirurgo con esperienza in questo ambito.
CASI CLINICI
Risultato funzionale di un intervento di trasposizione dei muscoli tibiale posteriore e
flessori delle dita in una paralisi stabilizzata del nervo sciatico popliteo esterno (SPE)
Gli interventi palliativi sono eseguiti in quei
casi nei quali non si è avuto un recupero di una lesione nervosa. Alcuni muscoli funzionanti
vengono trasferiti (trasferimenti tendinei) per “palliare”, sostituire, una funzione compromessa
da una lesione di un nervo periferico.
Il risultato è della caviglia di sinistra dove il paziente riesce a dorsi flettere il piede, che
prima era cadente, fino a 90° attraverso il nuovo decorso dei muscoli flessori. Il paziente non
necessita più dell’ausilio della molla di Codivilla per evitare lo steppage con il piede
cadente.
Risultato funzionale di intervento di trasposizioni tendinee per paralisi stabilizzata del
nervo radiale (deficit completo di estensione di polso e dita)
I trasferimenti tendinei/muscolari evitano la
caduta della mano e permettono l’estensione del polso, delle dita lunghe e del pollice in
maniera indipendente. In particolare in questo caso sono stati utilizzati: il pronatore rotondo
per l’estensione del polso (su ERC), il Flessore ulnare del Carpo per estendere le dita lunghe
(su ECD), ed il palmar gracile o piccolo palmare per l’estensione ed abduzione del pollice (ELP
reruotato).
Il nervo radiale è spesso soggetto a paralisi postraumatiche o in seguito a problemi chirurgici.
La sua riparazione con sutura microchirurgica o innesti da di norma buoni risultati. Nei casi
nei quali non si possa riparare il nervo o non si abbia avuto un risultato soddisfacente dalla
riparazione nervosa si possono effettuare questi interventi palliativi che permettono il
ripristino della funzione senza arrecare deficit aggiuntivi importanti.
L’indipendenza dei movimenti del pollice e delle dita lunghe è molto evidente ed il recupero
della funzione si può definire completo.
Ricostruzione nervosa con innesti nervosi da surale
Quando in nervo periferico è stato
interrotto da un trauma o una resezione oncologica può essere riparato.
La riparazione si chiama neurorrafia ed avviene con fili di sutura
estremamente sottili e l’impiego di mezzi ottici d’ingrandimento
(Microchirurgia – impiego del microscopio). Se si riesce a fare una sutura
diretta senza tensione è la strada migliore per avere un buon risultato, se
non si riesce poiché vi è una perdita di sostanza è necessario utilizzare un
altro nervo che viene messo “ a ponte” tra i due monconi nervosi. Questa
procedure prende il nome di INNESTO NERVOSO. Di norma il nervo
“donatore”, quello che viene scarificato per riparare il nervo + importante, è
il nervo surale, un piccolo nervo della gamba. Questo piccolo nervo viene
suturato come si vede in figura come la somma di piccoli cavi per colmare tutta
la perdita si sostanza nervosa. Il nervo prossimale maderà, farà crescere i
suoi assoni (le fibre nervose) prima attraverso l’innesto e poi nel nervo
distale fino a raggiungere gli organi bersaglio (i muscoli e lacute); lo scopo
è quello di far ritornare la sensibilità ed il movimento.
Ricostruzione nervosa con innesto di muscolo in vena
Tubulizzazione biologica tubulo di vena riempito
di muscolo. Questa tecnica è originale italiana, descritta dal Prof Giorgio
Brunelli e poi sviluppata dal Dr Battiston e dal Dr Tos a Torino attraverso
la collaborazione del Prof. Stefano Geuna ed il gruppo di anatomisti
dell’Università di Torino. E’ la tecnica su cui molti studi sono stati
fatti per meglio comprendere i processi della rigenerazione nervosa. Si tratta
di utilizzare una piccola vena (ve ne sono tante e si possono prelevare senza
dare danni al paziente), riempirla di muscolo (come nello schema) e “pontare”
la perdita di sostanza a modi innesto nervoso. Questa tecnica, usata ormai
da moltissimi chirurghi in tutto il mondo, evita di utilizzare un nervo sano
(evita il danno del sito donatore del nervo surale o nervo del braccio) e va
impiegata solo in piccole perdite di sostanza in nervi sensitivi.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3953745/pdf/1749-7221-9-3.pdf per maggiori approfondimenti
Ricostruzione nervosa di nervo sensitivo con tubulo di chitosano
Una portzione di nervo può anceh essere
ricostrutita attraverso la tubulizzazione sintetica. In questo caso un piccolo
tubo di Chitosano (materiale che si ricava dal carrapace di alcuni crostacei),
uno zucchero, permette di bypassare la perdita di sostanza nervosa. Come per il
“muscolo in vena” le indicazioni sono di piccoli nervi sensitivi.
Il neurinoma o Schwannoma è un TUMORE
BENIGNO del nervo periferico. Origina dalle cellule di Schwann che
circondano gli assoni nervosi e si sviluppa progressivamente. Può insorgere in
ogni nervo. La diagnosi è fatta con RM ed ECOGRAFIA eventualmente con mezzo di
contrasto. L’exeresi di norma non è particolarmente complessa per chirurghi
abituati a tali patologie a volte molto complessa se l’insorgenza di tali
neoplasie avviene in zone particolari. Purtroppo a volte si incontra
intraoperatoriamente un neurofibroma che invece non si rimuove con facilità e
richiede una escissione solo parziale per non danneggiare il nervo (biopsia
incisionale).
Compressioni nervose estrinseche – lipoma
Talvolta le compressioni nervose non sono date
da tumori che nascono nel nervo ma al di fuori di esso. In questo caso i
disturbi di questo paziente arrivano per una compressione di un grosso
lipoma (tumore benigno del tessuto adiposo) sul nervo ulnare provocando una
paralisi del nervo ulnare. In questi casi la RM e L’ECOGRAFIA sono grande aiuto
per la diagnosi e la chirurgia.