DIRETTORE UOC di CHIRURGIA DELLA MANO e MICROCHIRURGIA RICOSTRUTTIVA ASST G. Pini - CTO
Milano
Specialista in Ortopedia e Traumatologia - Specialista in Chirurgia Plastica e
Ricostruttiva - Chirurgia della Mano e Microchirurgia - Dottore di Ricerca in Neuroscienze
CHIRURGIA DELLA MANO
La chirurgia della mano è la branca della chirurgia che
rappresenta il terreno di incontro e di interscambio della chirurgia plastica e della
chirurgia ortopedica; l'osso, le articolazioni ed i tessuti molli (nervi, vasi,
tendini, muscoli) sono ambito di cura dove la delicatezza delle strutture interessate da
ragione di una superspecializzazione dei chirurghi e dei riabilitatori che si occupano di
questo segmento corporeo ... indispensabile per la vita di relazione, il lavoro, lo sport.
La conoscenza approfondita delle complicanze e del loro trattamento fanno la differenza nel
trattamento anche di patologia apparentemente comuni.
CASI CLINICI
Caso di paziente affetta da artrite reumatoide con sublussazione dell’apparato estensore
dell’anulare e del medio e grave deformità “a colpo di vento”, in deviazione ulnare, delle
dita lunghe
Questa patologia è tipica anche di altre
patologie reumatiche come il Lupus Eritematoso Sistemico (LES). I pazienti non riescono a
sollevare le dita ed aprire la mano, inoltre le dita appaiono senza forza, instabili, nella
presa con il pollice.
La chirurgia prevede il ricentramento dell’apparato estensore e il trasferimento di piccoli
muscoli intrinseci della mano che mantengono in maniera attiva la correzione eseguita
(trasferimenti muscolari). La chirurgia è poi completata dalla eventuale sostituzione protesica
delle articolazioni metacarpofalangee e/o dal l’accorciamento dei metacarpali e/o da plastiche
di rientramento e prevenzione della lussazione volare della testa della prima falange delle dita
lunghe.
In questo casi l’artrodesi (il “blocco”) dell’artiicolazione metacarpofalangea del pollice ha
completato la chirurgia dando stabilità alla presa con il pollice.
Il risultato finale è dopo 8 mesi dalla chirurgiale dita si possono flettere, addurre ed
abdurre.
Questa differenza congenita della mano si
chiama Sindattilia. E’ una delle malformazioni congenite della mano più frequenti ed è
rappresentata dall’unione di due dita; può essere semplice, come in questo caso, o complessa (se
anche le ossa sono unite). Altre possibili differenze includono parti mancanti (difetto di
sviluppo), parti in eccesso, sovrannumerarie (polidattilie e duplicazioni) o parti che sono più
piccole o più grandi del normale (ipoplasie o macrodattilie).
La chirurgia è di norma eseguita tra i 12 ed i 18 mesi dalla nascita. La mano è sufficientemente
grande e il bimbo riesce ad integrare con facilità la nuova condizione.
La separazione delle dita richiede una plastica commissurale, dei lembi come disegnati nelle
foto in alto e degli innesti di cute prelevati di norma dal lato volare del polso.
Ricostruzione del pollice per mezzo di trapianto micro vascolare composito del ii dito del
piede (dito del piede alla mano)
Questa tecnica microchirurgica permette di
ricostruire il pollice in quei casi nei quali non vi sia più l’intera colonna del pollice per
esiti traumatici o tumorali. In questo caso il risultato è molto buono poiché il neopollice può
opporsi con forza e precisione alle dita lunghe per la presenza dei muscoli thenarici
intatti.
Il piede con quattro raggi residui non ha problematiche funzionali.
Ricostruzione del pollice con trapianto micro vascolare composito della seconda falange
dell’alluce (dito del piede alla mano, alluce pro pollice)
Questa tecnica è indicata in quei pazienti cui
manca la seconda falange del pollice e richiedono un risultato estetico e funzionale migliore di
quello che si potrebbe avere con un allungamento. Il ripristino di una sensibilità quasi vicina
alla normalità, la lunghezza e l’estetica dell’apparato ungueale sono i vantaggi principali di
questa procedura. Il danno del sito donatore è presente ma non pregiudica la funzione del piede.
Lesione da taglio tendini flessori in zona 2 della mano
Caso clinico di paziente con Lesione da taglio dei tendini flessori in zona 2 di Verdan – la zona peggiore dal punto di vista prognostico poiché spesso non da buoni risultati: i due tendini flessori scorrono vicini e spesso creano delle aderenze tra loro oppure si possono rompere. In questi casi è necessaria una precoce mobilizzazione attiva per evitare le aderenze ed il rischio diventa quindi la rottura secondaria (il tendine suturato si può rompere nei primi 30-40 giorni). E’ necessaria una sutura molto solida, particolare, schematizzata nella figura in basso a sinistra che permette di muovere subito. Il risultato di questo caso è molto buono a 6 mesi ….. ma purtroppo non sempre i risultati sono così soddisfacenti
Artrite reumatoide con deformita’ a colpo di vento – correzione
Preoperatorio in alto e risultato in basso di un intervento di ricentramento dell’apparato estensore in patologia reumatica. L’apparato estensore di ogni dito viene ricentrato e le articolazioni stabilizzate da trasferimenti dei muscoli intrinseci (trasferimenti tendinei dei muscoli intrinseci). Prima dell’intervento la paziente non riesce ad alzare le dita ed estendere la metacarpofalangea. Molto buono il risultato ad un anno.
Malattia di dupuytren mano sinistra e risultato finale
Risultato ad un anno di aponeurectomia selettiva in grave retrazione dell’aponeurosi palmare (malattia di Dupuytren). La ferita al termine della chirurgia è lasciata aperta e si chiuderà progressivamente lasciando un risultato gradevole dal punto di vista estetico e funzionale.
Innesto vascolarizzato dal radio per recidiva pseudoartrosi scafoide
Innesto vascolarizzato dal radio distale per un caso di recidiva di pseudoartrosi di scafoide carpale in paziente molto giovane. L’osso del radio, supportato da un peduncolo vascolare (che quindi può guarire più facilmente di un osso libero) viene inserito nella parte di scafoide che deve guarire e viene solidarizzato il tutto con una vite o dei fili. Il risultato finale è molto buono, l’osso è guarito e la paziente muove il polso senza dolore con una lieve limitazione funzionale. L’innesto vascolarizzato si riserva a quelle patologie non solo dello scafoide che hanno la necessità di un apporto biologico al processo ripartivo (necrosi, forme operate molte volte, etc).
Ricostruzione pulpare del pollice con lembo pi peduncolato d’avanzamento sec elliot – moberg
Nelle piccole perdite di sostanza, fino a 2 cm circa, si può chiudere il difetto con un avanzamento di tutto il tessuto che ricopre il pollice chiudendo prossimalmente con un lembo V-Y. In questo caso il risultato è Molto soddisfacente e la funzione del pollice completamente ripristinata a lungo termine.
Ricostruzione dei tendini flessori in due tempi sec hunter con spaziatore in silicone e ricostruzione 3 mesi dopo con palmar gracile
In lesioni tendinee inveterate, complesse, dopo fallimenti di precedenti interventi si può eseguire questo intervento che ripristina in un primo tempo il canale digitale attraverso del tessuto neoformato intorno ad una barra di silicone (si ricostruiscono delle nuove pulegge dove poi potrà essere alloggiato un innesto tendineo). Dopo un periodo di 3-6 mesi il silicone può essere rimosso e sostituito da un tendine autologo (del paziente, si prende di norma dal polso o dalla gamba) per riprendere la funzione persa. Il risultato al termine è dopo 6 mesi dal secondo intervento.